Venire incontro al carico familiare delle lavoratrici è l’obiettivo del Voucher ‘Valore donna 2020’ di cui nei giorni scorsi il Dipartimento Attività produttive ha definito il V ed ultimo scorrimento della graduatoria delle domande ritenute ammissibili ma non finanziabili per mancanza di risorse.
Secondo l’indagine Ipsos per WeWorld, una donna su due ha visto peggiorare la propria situazione economica, sia al Nord che al Centro e Sud; una donna su due si dice più instabile economicamente e teme di perdere il lavoro. Per questa ragione è stato messo in campo l’Avviso Pubblico “Valore Donna 2020 – Voucher per la conciliazione” ed ha registrato la presentazione di 1.287 istanze.
L’Avviso pubblico, con uno stanziamento finanziario di 1.500.000 euro, è finalizzato a favorire la permanenza al lavoro delle donne con difficoltà di partecipazione piena e permanenza nel mercato del lavoro in ragione dei problemi derivanti dai ruoli di cura da esse svolti all’interno della famiglia. Per quanto riguarda il carico famigliare, il lavoro di cura è quasi interamente sulle spalle delle donne: nonostante gli aiuti familiari, ripartiti dopo il primo lockdown, sempre secondo l’indagine Ipsos per WeWorld, ancora il 38% delle donne (2 su 5) dichiara di farsi carico da sole di persone non autonome (anziani o bambini): dato che sale al 47% tra le donne tra i 25-34 anni, concentrate sui figli minori, e al 42% nella fascia 45-54 anni, che curano soprattutto gli anziani.
È evidente che questa misura non basta e che per accrescere l’occupazione femminile c’è bisogno di politiche attive del lavoro con progetti e azioni da attivare attraverso la programmazione del FSE 2020-2026 e le risorse che arriveranno dalla Commissione Europea.
10/03/2021
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