L’avvio di Ita e la soluzione alla crisi profonda di Alitalia di volo sono tutte in salita.
Non si scorgono, infatti, soluzioni immediate allo stallo ormai radicato: stipendi in ritardo, lavoratori sul piede di guerra e dialogo con l’UE senza evoluzioni positive.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha chiaramente parlato della necessità di trovare una nuova strategia in fretta.
Intanto, il decollo estivo di Ita si allontana, e con esso la speranza di vedere attiva la nuova compagnia di volo nata dalla ceneri di Alitalia.
Il primo nodo da sciogliere, di elevata importanza, è quello del pagamento degli stipendi dei lavoratori Alitalia.
La giornata del 30 marzo è stata molto accesa al riguardo, con una protesta dinanzi al Mise. Il sottosegretario al Tesoro, Claudio Durigon, ha dato deboli rassicurazioni, spiegando che il MEF ha sbloccato i 24,7 milioni di ristori concessi con il via libera di Bruxelles.
Per ora, indiscrezioni precisano che verranno pagati solo metà delle retribuzioni di marzo, con il saldo che dovrebbe essere completato entro Pasqua.
Intanto, il segnale è drammatico e indica quanto Alitalia commissariata non abbia più risorse: stipendi, carburante, tasse aeroportuali, tutto è a rischio.
Far decollare Ita in estate è una priorità assoluta, per non far naufragare in modo definitivo il progetto di rilancio della compagnia.
Ma la strada è irta di ostacoli, con Bruxelles che spinge per una discontinuità aziendale con Alitalia che non riesce a trovare concretezza.
Nello specifico, l’UE pretende una nuova società fortemente ridimensionata, con soli 45 aerei passeggeri e bandi di gara per asset strategici come handling, manutenzione e Loyalty.
04/04/2021
Inserisci un commento