La pandemia lascia in eredità per l’Italia la peggiore recessione in tempi di pace, con una caduta dell’8,9% del Pil nel 2020. Nel corso dell’anno sono stati “persi” 150 miliardi di euro di Pil, 108 miliardi di consumi, gli occupati sono 435mila in meno, l’indebitamento pubblico è passato dai 27,9 miliardi a cui era sceso nel 2019 a 156,3 miliardi. Questo ha portato ha una serie di stimoli all’economica che hanno comportato un’erogazione di liquidità come non si era mai vista prima, dopo il 6,6% di Pil di politiche espansive del 2020 (108 miliardi), il 2021 si sta avviando verso un impulso di poco inferiore, pari al 5% (85 miliardi).
Iniziative simili sono state assunte in tutto il mondo, pur con modalità e quantitativi diversi, la domanda che si pongono adesso molti economisti è l’effetto che avrà questa massa di finanziamenti sull’inflazione e i rischi di vedere accendersi fiammate improvvise e incontrollabili.
Dopo un lungo periodo di tassi bassi e inflazione in zona negativa, è possibile vedere un riaccendersi della corsa dei prezzi oltre la soglia, considerata ottimale, del 2%. Due sono i fattori che accendono i dubbi nelle zone economicamente più forti nel mondo, Cina e Stati Uniti. Mentre l’Europa si dibatte tra vaccini che non arrivano, lockdown e restrizioni, piani di finanziamento che sono ancora in essere, la Cina ha stanziato una moderata dose di aiuti, ma la sua crisi pandemica è stata racchiusa in 76 giorni e la ripresa è ricominciata a pieno regime mentre l’occidente si occupava di mascherine e gel.
E’ vero che le previsioni di crescita della Cina sono state prudentemente abbassate al 2,1-2,3%, ma stiamo parlando di un’economia il cui pil vale tra i 14,5 e i 20 trilioni di dollari a seconda delle fonti e del metodo di calcolo. Quello che è certo è che le materie prime stanno evidenziando un aumento fino al 40% nel rame, che è un fattore dei sentiments della produzione industriale e le porta container cinesi fanno la spola continuamente per esportare, preferendo tornare vuote a ricaricare piuttosto che attendere di riempirsi nei porti esteri.
21/04/2021
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