La possibilità di un boom economico durante l’anno ha alimentato timori in merito a un aumento dell’inflazione e ha decretato una decisa ondata di vendite nei Treasury USA.
Il pacchetto di agevolazioni anti-pandemia pari a 1.900 miliardi di dollari, con oltre 400 miliardi direttamente stanziati per i consumatori, dovrebbe fornire un massiccio slancio alla crescita.
Grazie a una tale quantità di denaro immessa contemporaneamente nell’economia, si prevede un’eccezionale crescita del prodotto interno lordo. Esistono poi fondi non utilizzati di precedenti pacchetti di aiuti e, in base all’attuale ritmo di vaccinazione, intorno alla seconda metà di agosto sarà vaccinata tutta la popolazione di età superiore ai 16 anni.
Infine, la Federal Reserve ha previsto che l’inflazione a breve termine sarà transitoria confermando il suo atteggiamento accomodante.
Tutto questo dovrebbe decretare un tasso di crescita intorno al 10% per uno o due trimestri nel 2021 e, anche qualora i colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento e la debolezza nel mercato del lavoro dovessero ostacolare tale sviluppo, la crescita dovrebbe comunque risultare di poco inferiore.
Il nostro scenario di base prevede che la Fed inizierà ad aumentare i tassi all’inizio del 2023 a un ritmo di 25 punti base al trimestre, ossia lo stesso dell’ultimo ciclo di aumenti. La Fed ha indicato che ridurrà gli acquisti di asset prima di effettuare qualsiasi aumento dei tassi, il che implica un tapering alla fine del 2022 o all’inizio del 2023, ossia fra circa due anni.
27/04/2021
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