Elon Musk, fondatore del marchio Tesla, circa tre mesi fa dichiarò di aver investito 1,5 miliardi di dollari nei Bitcoin, facendone impennare il valore in borsa. Ma non solo, ritendo che la criptomoneta fosse particolarmente promettente, ha annunciato che l’avrebbe accettata come metodo di pagamento per acquistare le proprie auto elettriche.
Ma già nei giorni scorsi, lanciò un avvertimento ai futuri investitori, dichiarando di prestare molta attenzione, in quanto “non sarebbe saggio investire” tutti i propri risparmi in Bitcoin. Questo perché, essendo una valuta altamente volatile, è soggetta ad acquisire valore repentinamente ma, essendo vero anche il contrario, si rischia così di perdere tutti i guadagni di una vita.
La notizia di poche ore fa, a dimostrazione di quanto dichiarato da Musk, ha fatto crollare la criptovaluta circa del 20%. Il CEO di Tesla, su Twitter, ha annunciato che l’azienda non accetterà più pagamenti in Bitcoin, in quanto il mining, la loro generazione, impiega enormi quantità di energia prodotta da carburanti fossili.
L’elaborazione della criptomoneta “Ha peggiori emissioni di qualunque altro carburante”, e grava eccessivamente sull’ambiente. Per avere un’idea, in un anno, per la sua produzione e distribuzione, è stata consumata l’energia equivalente a quella dell’intera Argentina, senza sottovalutare le enormi emissioni di CO2 che deriva dal mining.
Proprio questo fattore va totalmente contro la filosofia di Tesla, considerata l’azienda più ecologica in assoluto. Al momento, Musk ha escluso che venderà i bitcoin già acquistati. È probabile, che presto, progetterà sistemi tecnologici e innovativi per produrre la criptovaluta con energia pulita.
15/05/2021
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