Il Cncc-Consiglio nazionale dei Centri Commerciali e Nomisma, hanno presentato uno studio che evidenzia gli effetti della pandemia sull’industria dei Centri Commerciali.
L’Osservatorio dell’Industry 2021, ha mostrato che nel 2019, il fatturato è stato pari a 71,2 miliardi, mentre nell’annus horribilis vi è stata una flessione del 25%, che equivale a -17,8 miliardi, portando quindi i guadagni a 53,4 miliardi di euro.
Secondo l’Osservatorio, nel 2020, se si valutano gli impatti diretti, indiretti e indotti generati dall’Industry dei Centri Commerciali, la perdita è stata di 45,5 miliardi, portando così il fatturato a 134,4 miliardi, rispetto ai 179,9 miliardi del 2019. Nonostante nel 2020, la spesa online sia cresciuta circa del 30%, non è stata sufficiente a compensare il brusco calo degli acquisti nei negozi fisici.
L’incapacità dell’e-commerce di risollevare le sorti dell’economia, evidenzia che i “canali fisici rimangono la scelta preferita dalle famiglie italiane”. Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma, ritiene che tra i motivi che hanno portato “alla mancata visita ai Centri Commerciali, vi è stata la chiusura dei negozi a causa dalle misure di contenimento della pandemia”.
Negli ultimi tempi però, grazie alla decrescita della curva epidemiologica, i Centri Commerciali sono protagonisti di una lieve ripresa. Per favorire il ritorno agli acquisti nei 1500 impianti sparsi su tutto il territorio italiano, sono state attuate diverse strategie, come l’apertura di megastore e hub vaccinali. I cittadini, recandovisi per ricevere il farmaco, è probabile che decidano di entrare nelle strutture, trasformandosi quindi in clienti.
14/07/2021
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