Il Ministero della Transizione Ecologica, il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, hanno reso noto i dati rilevati dall’Osservatorio Nazionale sulla sharing mobility.
Questo non è altro che un sistema di trasporto condiviso e sostenibile, che contribuisce alla smart mobility delle città. La mobilità, soprattutto nelle grandi metropoli, è diventata più fluida grazie ai veicoli condivisi, che permettono di spostarsi più velocemente e di rispettare l’ambiente, con un drastico calo delle emissioni di CO2.
La sharing mobility si compone di diversi mezzi di trasporto, come auto, bici, scooter e monopattini. Proprio quest’ultimi, sono apparsi sulle strade verso la fine del 2019, e in poco più di un anno sono diventati sia veicolo più diffuso nelle città italiane, che quello maggiormente noleggiato.
È stato stimato che un mezzo condiviso su tre, è un monopattino, infatti nell’anno della pandemia, è stato affittato da 7,4 milioni di persone, percorrendo 14,4 milioni di chilometri. Se nel 2020, si è registrata una flessione nell’utilizzo dei mezzi condivisi, l’unico a fare eccezione è stato proprio il monopattino che, rispetto al 2019, ha registrato un aumento sia della distanza percorsa, toccando 1,8 km, che della durata, superando i 12 minuti.
Con l’allentamento delle misure restrittive per limitare i contagi da Covid-19, l’Osservatorio Nazionale ha evidenziato che, nel 2021, sono tornati a crescere tutti i servizi di sharing, in primis lo scooter sharing, a seguire il bike sharing e per ultimo il car sharing, tornando nei primi quattordici giorni di giugno ai livelli pre-pandemia.
22/07/2021
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