Si parla sempre di più di Ecobonus e di Efficentamento Energetico, ma non abbiamo fatto i conti con la maggior parte dei condomini italiani, con un età media che supera il quarto di secolo e non sempre all'avanguardia con le tecnologie elettriche e strutturali.
Non sto parlando di edifici, con la muffa alle pareti o almeno non solo di quelli; quello che è più preoccupante è infatti lo stato degli impianti elettrici lontani da ogni forma di tecnologia mirata al risparmio energetico e di conseguenza ad un minore impatto ambientale.
La domotica sempre più presente nell'edilizia unifamiliare, non è così diffusa nelle situazioni abitative che si elevano fra i nostri quartieri cittadini, tranne per qualche mosca bianca eretta in quartieri facoltosi, non certo adatti alle tasche della famiglia media italiana.
Se approfondiamo lo studio al resto di Europa sale un pò la media degli immobili meglio costruiti, pur rimanendo, su poco più di un terzo degli edifici.
Ottima è l'occasione fornita dall'iniziativa del Governo italiano, mediante il superbonus del 110%, che potrebbe diminuire l'emissione dei gas serra del 55% nell'arco di una decina di anni.
Peccato però che risulti ancora un pò troppo macchinoso richiedere i finanziamenti ed ancora più difficoltoso per i condomini italiani, sempre più affannati nelle gestioni economiche, affrontare la compartecipazione di spesa, prevista per l'esecuzione di queste pratiche tecnologiche.
Anche se l'altro rischio che preoccupa gli edifici italiani, forse al primo posto, rimane quello sismico, che sembra riguardare 400 mila edifici, per non parlare anche della dispersione termica, entrambi legate a materiali vetusti, che avrebbero bisogno di immediati interventi.
07/12/2020
Inserisci un commento