Anche se leggermente posticipata per via dell’emergenza epidemiologica, sta per prendere il via la nuova stagione delle dichiarazioni dei redditi. Si parte come prassi con il 730, modello fiscale che interessa la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti. Poi si passerà al modello Redditi Persone Fisiche.
La dichiarazione dei redditi è un obbligo per i lavoratori a meno che non si rientra in qualche tipologia di esenzione. Parlando di lavoratori dipendenti, spesso capita di avere altre tipologie di redditi che molti non sanno di dover indicare in dichiarazione.
Parliamo di una particolare tipologia di redditi che vengono considerati ai fini fiscali come assimilati a quelli da lavoro dipendente.
Per redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente si fa riferimento a quelle tipologie di reddito che, pur rientrando tra quelli da lavoro dipendente, hanno caratteristiche e particolarità differenti. Ma si tratta comunque redditi che hanno valore ai fini fiscali e che vanno inseriti nelle dichiarazioni dei redditi.
Nelle istruzioni per il modello 730, nell’elenco dei redditi da indicare infatti, è indicato testualmente che vanno inseriti tutti i redditi da lavoro dipendente e tutti i redditi ad essi assimilati.
I redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente sono previsti dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi che ne ha prodotto un dettagliato elenco.
Inserire i redditi assimilati nella dichiarazione dei redditi, che devono essere quelli incassati nell’anno antecedente quello in cui si presenta la dichiarazione reddituale, significa tassarli alla stregua del reddito da lavoro dipendente.
Infatti il trattamento fiscale per i redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente sono tassati dal punto di vista fiscale alla stregua dei redditi a cui sono assimilati. Ed oltre alla tassazione Irpef in base allo scaglione di riferimento, su questi redditi si gode anche delle relative detrazioni.
07/04/2021
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