In tutto, le manager di sesso femminile sono circa 22mila su un totale di 115mila dirigenti. La crescita, in atto da anni, è continuata anche nell’ultimo periodo, nonostante la crisi.
Dal 2008 al 2019 i dirigenti privati sono diminuiti in generale del 3%, ma a fronte di un -10% degli uomini si conta un +49% delle donne. Anche nell’ultimo anno, durante il quale i dirigenti sono tornati a crescere (+1,1% nel 2019) le donne hanno continuato ad aumentare (+5%), a fronte di una stabilità del numero di uomini (+0,2%). Sono alcuni dati dell’ultimo Rapporto Donne di Manageritalia.
Secondo gli ultimi dati Istat sono solo il 33,6% le donne nei Cda delle quotate, mentre scende al 16,4% la percentuale di donne che fanno parte degli organi decisionali di impresa. È una situazione che riguarda quasi tutti i settori e le funzioni.
I due terzi del personale sanitario è fatto di donne, solo il 16% circa dei primari e/o direttori generali è di genere femminile.
Eppure, in questa conclamata diversità discriminata, ci sono attività professionali e ruoli manageriali che sembrano offrire alle donne un percorso privilegiato di carriera, come la funzione risorse umane.
Secondo alcune stime potrebbero essere ormai quasi la metà del totale, anche se non sempre con ruoli da dirigenti nell’area.
17/04/2021
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