Sono 6.242 gli equidi, di cui 5.176 cavalli e 1.040 asini, utilizzati a Verona per attività non solo sportive ma anche per un uso sempre più legato al settore agricolo: passeggiate nelle ippovie, agriturismi, ippoterapia, fattorie didattiche. La provincia scaligera è la seconda in regione, dopo Padova, per numero di equidi e conta ben 3.334 proprietari. Un settore in grande sviluppo con una crescente importanza che l’animale riveste nel tempo libero, oltre che nella riproduzione per cavalli trottatori da corsa.
Un trend in crescita che ha portato alla nascita della Sezione allevamenti equini di Confagricoltura Veneto. La prima, nella storia dell’organizzazione agricola regionale, che riunirà gli allevatori di cavalli di tutta la regione.
Verona, come il resto del Veneto, è specializzata in allevamenti di cavalli da trotto per le gare, ma il cavallo viene sempre di più utilizzato per il turismo equestre.
In Italia, secondo i dati aggiornati dell’Anagrafe degli Equidi, ci sono circa 499.000 equidi, di cui 391.000 cavalli. Il cavallo dà lavoro a una schiera che oscilla tra le 40.000 e le 50.000 persone, suddivise in realtà poliedriche ma con una linea ascendente soprattutto nelle attività legate all’agricoltura. Di questi, tra 8.000 e 10.000 sono artieri, stallieri e addetti all’allevamento. Le aziende agricole dedicate prevalentemente all’allevamento di cavalli e altri equidi sono circa 2.900. Nell’ultimo decennio il Nordest ha vissuto un’impennata nella crescita di equidi, con un +88,8 per cento del Friuli Venezia Giulia e un +51,4 per cento del Veneto. Il primato regionale spetta alla provincia di Padova, con 7.899 equidi, seguita da Verona (6.242), Treviso (6.097), Vicenza (5.899), Venezia (2.980) e Belluno (3.069).
30/05/2021
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