La collaborazione tra la Coldiretti, Unaprol e il Parco archeologico del Colosseo, ha portato alla realizzazione di un progetto nato circa due anni fa, finalizzato alla produzione di olio. Grazie al ritorno della coltivazione degli ulivi al Colosseo, è stato dato il via libera alla denominazione “Olio di Roma”.
Come dichiarato dalla Coldiretti, l’olio ottenuto dalle piante del Palatino, va a rafforzare “il primato mondiale del Made in Italy nella produzione di extravergine di qualità, che conta il maggior numero di denominazioni riconosciute in Europa, 43 Dop e 4 Igp”. Per esaltare l’antico e autentico legame tra gli antichi romani e la produzione di olio, è stata creata una specifica etichetta “Palatinum”, che prende ispirazione dal pavimento a mosaico dell’antica Casa dei Grifi.
Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Ue, è stata pubblicata la domanda per la registrazione dell’Indicazione Geografica Protetta, “Olio di Roma Igp”. L’Associazione in rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, ha reso noto che la stessa denominazione “riguarderà 316 comuni del Lazio, portando alla produzione totale di circa 75.000 tonnellate di olive e 10.550 tonnellate di olio ogni anno, per un valore economico complessivo di quasi 52 milioni di euro”.
Nonostante i dati evidenzino un risultato produttivo piuttosto importante, questo risulta insufficiente per soddisfare la richiesta nazionale e internazionale. Nel 2020, la pandemia ha fatto registrare un significativo crollo della produzione di olio d’oliva sull’intero territorio italiano, circa del 14,5 %. L’Italia è da sempre, primo consumatore mondiale di EVO, 9 famiglie su 10 in Italia lo utilizzano tutti i giorni, e grazie a numerose ricerche, che ne evidenziano gli effetti benefici sulla salute, negli ultimi anni si è evidenziata una richiesta sempre maggiore, anche a livello mondiale.
Per questi motivi, è necessario che il ciclo di lavorazione delle olive, venga sostenuto con un piano di potenziamento produttivo nell’ambito del PNR e Resilienza, varato dal Governo di Mario Draghi.
04/06/2021
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