Riprende in Corte d’Assise, a Novara, il processo Eternit Bis, prosecuzione dell’Eternit Bis di Torino e frutto di uno spezzettamento sulla competenza: era stato rinviato, causa restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, dal presidente del Tribunale di Novara, Gianfranco Pezone, lo scorso novembre.
Ora la giustizia chiama di nuovo a rispondere delle proprie azioni il magnate svizzero ultimo proprietario dell’Eternit, Stephan Schmidheiny, 73 anni, che nel primo processo era stato condannato per disastro ambientale colposo, reato poi prescritto. È difeso dagli avvocati Astolfo Di Amato e Guido Carlo Alleva: per lui l’accusa è di omicidio volontario plurimo di 392 persone, 330 vittime ambientali (morte cioè per esposizione ambientale e non perché hanno lavorato nella cosiddetta “fabbrica della morte”) e 62 ex dipendenti, a causa dell’amianto disperso dalla lavorazione.
Ci si aspetta una grande partecipazione a questo procedimento penale che vede, come parti lese, i familiari delle vittime, molti comuni del Casalese, sindacati e associazioni: per questo motivo l’udienza verrà celebrata nell’aula magna dell’Università del Piemonte Orientale nel campus dell’ex caserma Perrone. Ester Gatti è il legale delle persone fisiche e dei Comuni già costituiti al processo Eternit Bis.
10/06/2021
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