Dopo più di un anno e mezzo dall’arrivo del Covid in Italia, numerose sono le indagini in corso per valutare gli effetti della pandemia sui diversi settori dell’economia. Secondo una ricerca, la crisi pandemica ha influito negativamente anche sul mercato nazionale del caffè.
Il presidente Michele Monzini, del Consorzio promozione caffè, ha rivelato che a crescere non sono stati solo i prezzi della materia prima, ma anche quelli della tazzina, seppur in percentuale minore.
Se nel 2019, le torrefazioni italiane hanno avuto una crescita del +0,8%, purtroppo poi nel 2020, a causa della pandemia “il fatturato si è contratto dell’8,6%, per un valore stimato di 337 milioni di euro”.
Ad influire drammaticamente, è stato senza dubbio il primo lockdown, che ha portato alla totale chiusura dei locali, azzerando di conseguenza il consumo del caffè. Come già accaduto in altri settori, le perdite sono state mitigate sia dagli acquisti online con un + 50%, che dalla vendita al dettaglio con + 10,3%. Valori che comunque, non sono stati in grado di compensare il mancato consumo fuori casa.
Michele Monzini, ritiene che le difficoltà del 2020, continueranno anche per il 2021. “Siamo certi che gli italiani riprenderanno a tornare al bar, perché è un’abitudine simbolo dell’italianità e del nostro modo di vivere. Il settore si riprenderà realmente solo quando cesseranno le restrizioni alla circolazione delle persone e torneranno a regime le attività del fuori casa”.
13/07/2021
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