Il Cdm, giovedì prossimo dovrebbe riunirsi per affrontare diversi temi caldi in ballo, tra cui la riforma sul catasto. Sul tema, di cui si parla da anni senza mai arrivare ad un punto, nelle ultime ore i partiti sono tornati a discutere animatamente, essendoci una spaccatura all’interno della maggioranza.
La necessità di aggiornare il sistema catastale è ormai evidente a tutti, ma da sempre le imposte sulla casa rappresentano un vero tabù, in quanto, in Italia circa tre quarti delle famiglie sono proprietarie di abitazioni. Il problema è che, da oltre settant’anni, il catasto praticamente non è mai stato aggiornato, e ciò significa che il valore immobiliare reddituale è ancora calcolato su vecchie planimetrie, in molti casi non in linea con la realtà.
Infatti, alcune zone considerate al tempo per esempio popolari o rurali e quindi meno redditizie, negli anni si sono rivalutate, risultando però oggi avere circa il medesimo affitto imputabile delle abitazioni costruite recentemente nelle periferie. È proprio su questo principio che si pongono le basi di un’eventuale riforma, che spiegherebbe anche come evitare di aumentare le tasse: ossia ricalcolando l’effettivo valore delle rendite catastali, aumentando quelle che, vista la posizione, possono generare maggior reddito e diminuendo quelle con minore possibilità, che solitamente sono ubicate in zone meno appetibili.
Nonostante gran parte dei partiti siano contrari, urge la necessità di trovare una soluzione, in quanto, da tempo “dall’Ocse al Fondo monetario internazionale, hanno raccomandato all’Italia di riformare il catasto”.
27/09/2021
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