É fuori da ogni dubbio che green pass e tamponi avrebbero generato dei casi limite, poi tutto sta all'umanità di chi è tenuto a controllare a non incorrere nell'estremismo compiuto da Ryanair all'aeroporto romano di Ciampino.
Due passeggeri sono stati costretti a trascorrere la notte fuori dall'aeroporto, sotto la pioggia battente, dopo che la compagnia aerea si è rifiutata di consentire il loro l'accesso al volo di ritorno. I due non erano infatti in possesso di un un test Covid negativo, in realtà non necessario per far rientro nel loro Paese.
Becky MacInnes-Clark e il suo compagno Kurt Finch, del Suffolk, Inghilterra, dovevano prendere un volo Ryanair lo scorso giovedì con partenza da Roma-Ciampino e arrivo a Londra Stansted. La donna, che aveva con sé un modulo valido per la localizzazione dei passeggeri, per giunta vaccinata, ha affermato che un addetto del personale di terra di Ryanair ha insistito sul fatto che fosse necessario un test Covid negativo effettuato nelle precedenti 48 ore per poter tornare nel Regno Unito. Un requisito in realtà ritirato dal governo del Regno Unito lo scorso ottobre per i passeggeri britannici vaccinati.
Al momento del ritorno in aeroporto dei due passeggeri, bloccati per i controlli anticovid, hanno perso l'aerreo. Dopo aver controllato le regole del loro Paese, per assicurarsi che non fossero state modificate, sono andati al banco Ryanair e gli è stato detto di prenotare online un volo per il mattino seguente, che è costato loro quasi 300 euro. Una spesa che non permetteva loro la possibilità di prenotare un hotel per la notte aggiuntiva nella Capitale
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