Nell’arte del riciclo si riscopre un elemento dai mille usi: i fondi del caffè. Esiste un modo alternativo ma soprattutto sostenibile per adoperarli, ovvero utilizzarli per dar vita a un nuovo sistema di coltivazione, direttamente da casa, di funghi commestibili. L’idea è di due giovani italiani, Antonio Di Giovanni e Vincenzo Sangiovanni, che hanno fondato la startup “Funghi Espresso”, sposando il modello della Blue Economy dove gli scarti di un ciclo produttivo vengono riutilizzati in altri cicli produttivi.
Era il 2013, quando Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del comune di Capannori e vincitore Premio Goldman Prize 2013, apre il case-study sul riutilizzo del fondo di caffè in agricoltura, presentato all’interno dello showroom “Il gusto di un caffè sostenibile”.
Dal caso studio, il Centro con la collaborazione di Antonio Di Giovanni (all’epoca membro del team operativo) ha realizzato il progetto pilota di educazione ambientale “Dal caffè alle proteine”, che ha visto la partecipazione di circa 200 alunni dell’Istituto Ilio Micheloni alla coltivazione di funghi Pleurotus utilizzando come substrato proprio il fondo di caffè. Poco dopo è nata la startup Funghi Espresso.
27/11/2021
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