Tempi duri per le imprese italiane che, già messe in ginocchio dalla pandemia, rischiano di dover sospendere la produttività nel 2022, a causa dell’aumento esorbitante dell’energia elettrica. Secondo un’analisi dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, quest’anno, le imprese italiane per mantenere aperti gli impianti, dovranno sborsare 36 miliardi di euro in più rispetto al 2019, pari ad una spesa energetica praticamente raddoppiata.
A pesare non è solo l’aumento delle tariffe elettriche ma anche del gas. La Cgia, ipotizzando che i consumi energetici complessivi da parte delle aziende, nell’anno appena iniziato, saranno equivalenti a quello pre-Covid, ha previsto che la tariffa media dell’energia sarà di circa 150 euro per MWh.
Il prezzo è stato stabilito prendendo a riferimento i dati di tutto il 2021, con un costo medio di 125,5 euro per MWh, quelli di dicembre quando la spesa è schizzata a 281 euro per MWh, e infine i primi 5 giorni di gennaio, quando l’energia elettrica è scesa a 200 euro per MWh. Seppur lentamente, le istituzioni prevedono che nel corso del 2022, si assisterà ad un graduale calo del costo dell’energia.
09/01/2022
Inserisci un commento