Il recente studio ‘Vino, La febbre dei costi’, condotto da Censis- Alleanza Cooperative Agroalimentari, ha lanciato l’allarme sull’imminente impennata dei prezzi che coinvolgerà anche la filiera vitivinicola italiana.
Secondo la ricerca, in seguito alla crescita dei costi delle materie prime e dell’energia, le aziende vedranno alzare le spese di oltre 1,1 miliardi di euro. Ciò significa che verrà compromessa sia la capacità competitiva sui mercati internazionali che la redditività delle imprese.
A pesare sull’aumento dei prezzi, “sono le componenti dei prodotti energetici” che, nel 2022 e rispetto all’anno passato, vedranno una crescita media del 31,4%. In particolare, incideranno: i carburanti con +38,3%, l’energia elettrica con +16,7% e i lubrificanti con il 70%.
Ma non solo, a queste voci bisogna aggiungere anche i materiali impiegati per il confezionamento e l’imballaggio. Nello specifico: la produzione del vetro è aumentata dell’8,5%, il sughero del 9,4%, la carta e gli altri materiali, per garantire la protezione completa del prodotto, ha toccato circa il 30%.
30/03/2022
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