La tragedia del Ponte Morandi, in Liguria, avvenuta quasi quattro anni fa, il 14 agosto del 2018, ha posto l’accento sulla necessità di effettuare radicali interventi sulla rete autostradale italiana.
Dallo stesso anno le tariffe vigenti non sono mai state aumentate ed erano state confermate anche il 2022, come specificato dall’AD Roberto Tomasi di ‘Autostrade per l’Italia’, intervenuto al seminario “La rete del futuro. Aspi dialoga con il territorio”, che si è tenuto ieri a Firenze.
Alla luce della crescita delle materie prime e dell’energia, che hanno inciso di circa il 20-30% sui costi per il miglioramento delle infrastrutture, è in corso un’interlocuzione tra Aspi e il Mims, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, essendo previsto un aumento delle tariffe autostradali, pari all’1,5%, da fine giugno.
I rincari dei prezzi ai caselli possono avvenire solo dopo aver ottenuto l’approvazione dell’Art, l’Autorità di Regolazione dei Trasporti. Il dicastero, sulla base dell’analisi degli investimenti effettuati sulla rete e dei miglioramenti del servizio ottenuti, deve valutare se vi siano gli elementi necessari per fare richiesta all’Art. In caso affermativo, non appena gli investimenti saranno ammortizzati dalla società concessionaria, è prevista una diminuzione delle tariffe
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