L’Ufficio studi della CGIA di Mestre evidenzia che, negli ultimi dodici mesi, l’inflazione si è abbattuta sulle tasche degli italiani con un valore 92 miliardi di euro.
L’Associazione Artigiani e Piccole Imprese paragona l’aumento generalizzato e progressivo del costo dei beni, alla tassa patrimoniale imposta dal governo Amato, e arrivata, come una doccia fredda proprio nella notte del 10 luglio di trent’anni fa, con un decreto d’urgenza, studiato nella stessa notte.
Anzi, il prelievo forzoso retroattivo del 1992, per reperire 8 miliardi di lire, fu pari allo 0,6 % su tutti i conti correnti degli italiani, mentre l’aumento dei prezzi in atto in Italia dell’8%, è 18 volte superiore. Il calcolo è stato fatto tenendo conto dell’inflazione registrata e dei tassi d’interesse bancari applicati sui depositi bancari che, nell’ultimo anno, si aggirano attorno allo zero.
Seppur l’inflazione sia “una tassa della peggior specie, perché colpisce soprattutto chi ha meno”, secondo la Cgia i risparmiatori più colpiti sono stati quelli delle regioni più ricche, evidenziando una perdita del potere d’acquisto di 19,4 miliardi in Lombardia, 9,3 miliardi nel Lazio, 8,3 miliardi nel Veneto, 8,12 miliardi in Emilia-Romagna.
10/07/2022
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