Dopo vent’anni, precisamente dal 2002, anno in cui è entrata in circolazione la moneta europea, nelle scorse ore l’euro è scivolato verso la parità con il dollaro. Negli Usa, a giugno, a causa dell’aumento del carburante e delle materie prime, l’inflazione ha toccato 9,1%, superando anche le attese dell’8,8%, risultando il valore più alto mai raggiunto dal 1981.
Seppur gli analisti ritengano improbabile un’ulteriore crescita dei prezzi, nei prossimi mesi, prevedono che i livelli resteranno comunque elevati. L’inflazione record statunitense, con il valore del dollaro, ad oggi, pari a 0,99 e l’euro a 1,01, il che significa che 1 EUR equivale a 1 USD, ha un impatto significativo sull’economia.
Tra i vantaggi, di un indebolimento della valuta europea, vi è sia la possibilità di favorire il turismo che di esportare a minor prezzo i prodotti Made in Italy verso il mercato americano, così da realizzare profitti maggiori. Tra i contro del deprezzamento dell’euro, vi è il rischio di una recessione dell’Europa e il rialzo dei prezzi delle materie prime, di energia e carburanti, che vengono commercializzati in dollari.
16/07/2022
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