Gli scienziati della National Ignition Facility sono finalmente riusciti ad attenere più energia di quella usata per innescare la fusione nucleare che permetterebbe di avere una tecnologia senza radioattività né scorie, slegata dai combustibili rari o utilizzabili anche per costruire ordigni atomici. Sarebbe atteso per domani l’annuncio ufficiale delle autorità statunitensi
Questo annuncio rappresenta "una pietra miliare nella decennale e costosa ricerca per sviluppare una tecnologia che fornisca energia illimitata, pulita ed economica", anche se ancora non c’è l’ufficialità della scoperta che porterebbe la fusione nucleare come soluzione per la crisi energetica e climatica.
Questa importantissima scoperta della fusione nucleare, alla base del funzionamento del Sole, è il meccanismo che produce energia dalla fusione di due atomi di idrogeno, generandone uno elio, ed è stato il più grande sogno degli scienziati da oltre 50 anni.
La fusione nucleare, al contrario della fissione, non crea radioattività nè scorie, non necessita di combustibili rari atomici (poiché l'idrogeno si ricava facilmente dall'acqua) o utilizzabili per costruire ordigni atomici, ma fino a pochi anni fa, tutto ciò non era ancora stato possibile da replicare per via dei particolari fattori richiesti: per produrre i potentissimi campi magnetici che confinano e strizzano gli atomi fino a farli unire l’uno con l'altro occorrono, ad esempio, temperature vicine allo zero assoluto (-273 gradi) mentre a pochi centimetri di distanza la fusione può scaldare il reattore fino a centinaia di milioni di gradi.
Ma nel corso degli ultimi anni sono progettati giganteschi reattori in grado di riprodurre le condizioni necessari per poter effettuare questo processo, un esempio è stato l’ Iter, tuttora in fase di costruzione nel Sud della Francia, così si è potuti giungere al successo degli scienziati americani, che rappresenta il passo avanti più importante verso la possibilità di padroneggiare a pieno questa forma di energia.
12/12/2022
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