La Croazia, con l’arrivo del nuovo anno, ha festeggiato due storici eventi: l’entrata sia nell’Eurozona, adottando l’euro, che nell’area Schengen, ossia l’abolizione delle frontiere, rendendo così liberi i viaggiatori di circolare senza controlli.
Come già accaduto in Italia nel 2002, il passaggio alla nuova valuta ha creato insicurezza nei cittadini croati che, nonostante le rassicurazioni da parte del governo, si sono imbattuti in aumenti dei prezzi, incomprensibili.
Fino al 31 dicembre, il valore della moneta locale si attestava a 7,53450 kune, mentre, allo scoccare della mezzanotte per un caffè, che prima costava circa 8 kune pari a 1,09 euro, è schizzato a 1,20 euro, toccando in alcuni casi anche 1,50 euro.
Gli aumenti sono stati mediamente del 15% per la maggior parte dei beni ma per quanto riguarda pane e burro sono stati addirittura del 30%.
Oltre ai prezzi, è esploso il malcontento dei croati e il premier Andrej Plenkovic ha annunciato provvedimenti contro tutti coloro che, “approfittando della transizione da kune a euro, hanno aumentato ingiustificatamente i prezzi”.
12/01/2023
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