L’incontro puramente “interlocutorio”, che si è tenuto ieri, tra il sottosegretario del Lavoro e delle Politiche Sociali Claudio Durigon e Cgil, Cisl , Uil e Ugl, ha acceso i riflettori sull’intenzione di modificare il trattamento pensionistico ‘Opzione donna’, che, con la Legge di Bilancio 2023, ha subito sostanziali cambiamenti rispetto alle condizioni previste fino allo scorso anno.
Al vaglio ci sarebbe la possibilità di attuare, a tutte le forme pensionistiche riservate alle donne, l’anticipo dell’uscita dal mondo del lavoro di ‘quattro mesi per ogni figlio’.
Al momento, la misura non sembra attuabile, a causa della carenza di fondi nelle casse dell’Inps, e i tecnici del Lavoro e del Mef sono al lavoro per capire come reperire 700 mln, le risorse necessarie per realizzare la riforma.
Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, al termine della riunione, ha dichiarato: “Il governo si è impegnato a modificare l’attuale norma ma non ha spiegato se sarà una ulteriore modifica o il ripristino delle norme scadute il 31 dicembre scorso. Aspettiamo di avere qualche notizia nei prossimi giorni”.
14/02/2023
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