Morire di caldo, non è solo un eufemismo, ma è ciò che potrebbe accadere a migliaia di persone colpite dalle torride temperature che, in questi giorni, si sono abbattute sul nostro Paese. Mentre in moltissime città italiane, tra cui Roma, è stato proclamato l’allarme rosso in seguito alle previsioni dell’aumento delle colonnine ben oltre i 45 gradi, ovunque si corre il rischio di ‘stress termico’ da caldo.
L’eccesso di calore, come accaduto purtroppo troppe volte, potrebbe addirittura provocare la morte non solo di anziani, bambini e fragili, ma anche dii lavoratori. Per l’occasione, l’Inps e l’Inail, come già avvenuto l’anno passato, con una nota hanno diramato le linee guida per evitare gravi complicazioni, tra cui: “riorganizzazione dei turni di lavoro e delle pause, l’accesso a aree ombreggiate”.
Le aziende, per tutelare i propri dipendenti, possono far ricorso alla ‘Cigo’, la ‘Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria’, facendone richiesta sia nel caso di temperature sopra i 35 gradi, sia percepiti che effettivi, che inferiori. In questo caso sono ritenuti idonei “fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore”.
19/07/2023
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