La vendemmia delle uve da bianchi e spumanti è iniziata in diverse regioni sia italiane che francesi, Paese che, da sempre, è il nostro maggior antagonista anche nel settore enologico. Una recente indagine condotta dalla Coldiretti ha evidenziato che, come accaduto in passato, quest’anno “l’Italia non è più il maggiore produttore mondiale di vino”. In realtà, al momento è solo una stima della quantità di prodotto che verrà raccolto.
A causa della siccità e della peronospora, un fungo che ha attaccato le viti, il raccolto italiano dovrebbe attestarsi intorno ai 43 mln di ettolitri, quello francese tra i 44 e i 47 mln di hl, al terzo posto rimane stabile la Spagna con quasi 36 mln di hl. Mentre rispetto allo scorso anno il Belpaese ha perso quasi 7hl di uva da vino, la vendemmia dei cugini d’Oltralpe rimane stabile alla media del periodo 2018-2022.
Se da un lato la penisola italiana potrebbe perdere il primato di maggior produttrice mondiale, conquista campo nell’export proprio in Francia, dove, secondo i dati Istat confermati a maggio 2023, la crescita, compreso Prosecco e bollicine, è stata pari a +18.5%. La Coldiretti precisa che “la vendemmia in Italia offre opportunità di lavoro a 1,3 mln di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio”.
29/08/2023
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