L’invasione del ‘granchio blu’, il crostaceo originario dell’Oceano atlantico, a causa della crescita esponenziale anche nei nostri mari dovuta all’innalzamento delle temperature, ha messo in ginocchio il settore ittico, andando a danneggiare sia gli allevamenti di molluschi che di pesci, anche quelli liberi di nuotare in mare aperto.
I nuovi predatori, non avendo ormai più cibo, sono diventati cannibali, cioè hanno da tempo iniziato ad attaccare esemplari della propria specie per nutrirsi. Purtroppo, al momento, l’unico modo per cercare di sbarazzarsi del famelico predatore e limitare gli ingenti danni, denunciati dagli allevatori e dai pescatori, è quello di pescarli e venderli al mercato ittico.
Secondo dati recenti, su 10 italiani ben 8 sono corsi ad assaggiare il granchio blu e un sondaggio condotto da Fedagripesca-Confcooperative ha evidenziato che “ai pescatori viene pagato tra 1 e 1,5 euro chilo”, anche se il 90% è di piccole dimensioni, quindi non vendibile.
Nei giorni scorsi, la giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una proposta di legge per aiutare le imprese dell’acquacoltura fortemente danneggiate, con lo stanziamento di un milione di euro.
19/09/2023
Inserisci un commento