Le recenti proteste degli agricoltori in vari Paesi europei, compresa l'Italia, hanno scatenato un acceso dibattito sulla situazione agricola e le politiche adottate nel corso degli anni. Slow Food Italia, nota associazione che promuove pratiche alimentari sostenibili, ha espresso la propria preoccupazione sull'attuale stato delle cose, definendo la situazione come "una pericolosa miccia che sta incendiando l'Europa".
In una nota ufficiale, Slow Food Italia ha denunciato la tendenza a strumentalizzare le difficoltà degli agricoltori, trasformando una protesta che esprime un disagio profondo in uno scontro superficiale fra contadini e ambientalisti, o fra contadini e Unione Europea. Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia, ha evidenziato come questa miopia politica sia il risultato di decenni in cui l'agricoltura è stata trascurata, compromettendo le condizioni di vita e di lavoro di chi produce il cibo, soprattutto nelle aree interne.
Milano ha sottolineato che il sistema alimentare attuale non protegge le sue fondamenta, ovvero la terra e chi la lavora, ma contribuisce all'annientamento degli agricoltori più virtuosi, generando sprechi intollerabili. Per Slow Food, la soluzione a questa crisi è il sostegno a chi produce il cibo seguendo pratiche agroecologiche, mettendo al centro l'importanza di un'agricoltura sostenibile e rispettosa dell'ambiente.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha sottolineato l'importanza del Green Deal come un percorso necessario per affrontare le sfide attuali. In questi anni decisivi, l'associazione invita a sostenere e accompagnare coloro che producono il cibo secondo pratiche agroecologiche, promuovendo al contempo percorsi condivisi. Nappini ha anche evidenziato una critica nei confronti degli ingenti sussidi europei all'agricoltura, sottolineando che la maggior parte dei finanziamenti va a poche grandi aziende. L'80% dei fondi, infatti, beneficia solo il 20% degli imprenditori agricoli, premiando un modello di agricoltura intensiva che non risponde alle esigenze attuali.
In conclusione, Slow Food Italia si pone a fianco degli agricoltori in lotta, riconoscendo la validità delle loro preoccupazioni e promuovendo un cambio di rotta verso pratiche agricole più sostenibili ed ecologiche. La sfida ora è quella di trasformare le proteste in un dialogo costruttivo e di adottare politiche che mettano al centro il benessere degli agricoltori e la salvaguardia dell'ambiente02/02/2024
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