La parola d'ordine della seconda edizione del Festival Nazionale dell'Economia Civile sarà "ri-generare".
La fiducia nell'economia e nelle relazioni non basta a rilanciare le imprese nel post lockdown, c'è bisogno di gettare le basi per l'economia di domani.
“Persone, luoghi, comunità. L’economia che ri-genera” questo il titolo del secondo appuntamento dell'evento in programma a Firenze dal 25 al 27 settembre, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.
Presentato stamattina con un webinar, è nato da un'idea di Federcasse che lo promuove insieme a Confcooperative.
"Rigenerare – ha spiegato il Direttore di Avvenire Marco Tarquinio – è il verbo che accompagnerà questa seconda edizione del Festival. Verbo più giusto, visto il nostro momento storico, non si potrebbe trovare. Il Festival Nazionale dell’Economia Civile è una grande occasione, non sprechiamola".
"La cooperazione mutualistica di credito – ha detto il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba – è a pieno titolo una esperienza di economia civile. Ricordando il ruolo e il senso delle Banche di comunità, dell’Erba ha parlato del valore del 'credito di relazione' che anche in questi mesi di pandemia si è dimostrato strumento essenziale di tenuta dei territori e delle comunità. Dando continuità al Festival, ed impegnandoci per la sua riuscita, vogliamo offrire occasioni di confronto e incontro sulla validità di modelli economici alternativi a quelli di un pensiero unico che ha mostrato tutti i suoi limiti. Tornando a ragionare sul valore delle comunità e dei territori, anche rispetto al valore del risparmio ed alla sua tutela".
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