Con riferimento alle dichiarazioni odierne della Cgia di Mestre sull’andamento dei prestiti
alle microimprese, Gianfranco Torriero, Vice direttore generale di ABI, segnala che le
stesse fonti utilizzate dalla Cgia di Mestre dimostrano che nel corso degli ultimi anni il
differenziale tra i tassi applicati alle micro imprese e alle grandi imprese si sono
fortemente ridotti (di circa un quarto). Questo è stato determinato dalla presenza di una
offerta bancaria pluralista e da banche in forte concorrenza tra loro, in un contesto di
tassi di interesse che è storicamente basso anche per le imprese di più piccole
dimensioni.
Come evidenziato dalla stessa Cgia di Mestre - continua Torriero – vi sono elementi che
rendono difficile la valutazione del merito di credito delle microimprese. Informazioni di
bilancio e fiscali spesso caratterizzate da limitata trasparenza e non sempre corrette
rendono difficile un adeguato apprezzamento del rischio, dato anche il limitato importo
delle operazioni di finanziamento.
Proprio per migliorare l’accesso al credito, un ruolo importante è stato svolto negli ultimi
dieci anni dal Fondo di garanzia che ha garantito erogazioni superiori ai 120 miliardi di
euro. L’attività del fondo si è concentrata maggiormente proprio verso le micro e piccole
imprese, con una quota di finanziamenti a queste imprese che è passata da poco più del
60% al 73% a fine 2018.
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