L'associazione Confesercenti degli agenti di commercio, la Fiarc, ha scritto al Goerno.
E' necessario, secondo l'Ente, correggere il Dl Ristori in modo tale che venga esteso nei suoi sostegni "anche agli agenti di commercio, a partire da quelli che lavorano nelle filiere del turismo, degli eventi e della ristorazione, la cui attività viene di fatto azzerata dalle nuove restrizioni".
Questo perché moltissimi degli oepratori in gioco rientrano in quei settori aiutati dal decreto e che oggi sono in unostato emergenziale.
"Gli operatori intermediari del settore Ho.Re.Ca. (Hotel, Restaurant, Catering), le cui attività sono limitate in modo rilevante dalla sospensione dei servizi della ristorazione cui essi si relazionano contrattualmente (ristoranti, bar, locali serali, catering), non sono una specifica figura professionale inquadrabile sotto determinati codici Ateco. Per questo rischiano di perdere il giusto diritto al contributo a fondo perduto. I codici indicati nell’allegato al Decreto - si legge ancora nella nota - dovrebbero ricomprendere i settori generali cui appartengono le categorie dei grossisti e degli agenti e rappresentanti di commercio, consentendo agli interessati di poter autocertificare, sotto la propria responsabilità (assoggettabile a successivi controlli), di non poter svolgere, a causa delle limitazioni previste dal DPCM del 26 ottobre, la propria attività, corrispondente per la parte prevalente alla conclusione di contratti di fornitura nei confronti del settore hotel, ristorazione e catering".
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