Per far fronte alla pandemia, negli ultimi tre mesi Burberry ha chiuso i negozi e messo in atto protocolli di distanza sociale; inoltre ha riconvertito la propria fabbrica di Castelford dove è cominciata la produzione di abiti non chirurgici e mascherine per il Servizio sanitario nazionale del Regno Unito e enti di beneficenza.
In questo modo continuerà ad assicurare le retribuzioni per tutti i dipendenti che non stanno lavorando a causa della chiusura dei negozi e delle fabbriche, senza però ricorrere ai fondi del governo nel Regno Unito dove risiede un terzo della sua forza lavoro.
La società britannica, guidata dal manager italiano Marco Gobetti, ha confermato che la misura di protezione è a livello globale, quindi riguarda anche i dipendenti italiani e non darà atto a nessun licenziamento a causa della pandemia.
Il marchio inglese ha, inoltre, deciso un taglio volontario del 20%, che da aprile a giugno ridurrà i compensi per i dirigenti senior; allo stesso modo per il consiglio di amministrazione donando al Fondo comunitario Covid-19 della Burberry Foundation, istituito all’inizio di aprile dalla società per aiutare le comunità in difficoltà , in aggiunta alle donazioni fatte da Burberry in favore della ricerca e di diverse organizzazioni di beneficenza.
27/12/2020
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