Nuove restrizioni fino al 15 gennaio. Il decreto anti-Covid "continua a togliere agli agriturismi e alle aziende agricole importanti occasioni di ripresa, facendo sfumare definitivamente anche i potenziali guadagni degli ultimi giorni di festività".
E' quanto si legge in una nota della Cia-Agricoltori italiani che ricorda come, in virtù dell'ultimo Dpcm emanato dal Governo, nel prossimo week-end, quello del 9 e 10 gennaio, saranno circa 24 mila gli agriturismi italiani chiusi, anche a pranzo.
Tengono banco l'asporto e le consegne a domiclio: "Vietati gli spostamenti tra regioni, confermata la chiusura di bar e ristoranti alle 18 e il coprifuoco alle 22, gli italiani confermeranno, secondo Cia, la propensione agli acquisti di prossimità, alla spesa di materie prime direttamente in aziende o alla consegna a domicilio con la vendita diretta sempre più a portata di click. Lo confermano le oltre 100 mila consegne a domicilio registrate dagli agricoltori di Cia in sei mesi dall’attivazione del portale “I Prodotti dal campo alla tavola” (https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/) che oggi ospita, organizzate per regioni, oltre 1.000 attività tra aziende e agriturismi, pronte a recapitare, tutti i giorni, direttamente a casa, prodotti agricoli freschi e piatti tipici regionali preparati dagli Agrichef".
Nel periodo invernale gli agriturismi avrebbero perso, secondo le stime Cia, oltre 2 milioni di presenze; un fatturato anno di circa 1 miliardo è seriamente in pericolo a causa della pandemia. Servono contributi a fondo perduto per il settore. Questi l'allarme e la richiesta degli agricoltori.
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