Non si tratta solo di una perdita economica, si sentono presi in giro dai continui cambi di fronte nelle decisioni per il contenimento della pandemia, così i ristoratori bolognesi cercano di attivare una protesta, che si trasforma in trasgressione delle regole da parte della trattoria Bertozzi.
Fabio Berti, uno dei titolari, conosciuto in Emilia con il nomignolo Olly, dichiara:”... a mare le prenotazioni, a mare gli incassi, a mare anche la materia prima già predisposta. Ma i ristoratori bolognesi ne hanno fatto una questione di principio. E di poca correttezza. Abbiamo fatto la spesa, abbiamo speso dei danari, avevamo il ristorante pieno. E poi venerdì nel giro di due ore prima ci confermano tutto, poi ci chiudono. Ma cos’è, una provocazione? Ci sembra un’enorme presa in giro. E non è una questione economica, proprio no, incasseremmo di più a fare del delivery, si tratta di una scorrettezza nei confronti della nostra categoria e non aprire, secondo me, vorrebbe dire non volere bene a se stessi”.
La trattoria Bertozzi resterà sì aperta, ma offrendo il pranzo a chi andrà. Qualcuno ha disdetto, altri no. Impavidi sfidano la possibilità della multa, Scongiurando di essere degli untoried impegnandosi a rispettare tutte le prescrizioni adeguandosi a ogni protocollo, non rinunciano all'apertura domenicale.
Tra i ristoratori bolognesi che manifesteranno il loro dissenso, oggi, c’è anche lo storico Biagi.
01/02/2021
Inserisci un commento