Il Cdm ha prorogato lo stop sugli spostamenti tra regioni fino al 25 febbraio. Purtroppo, a causa dell’aumento dei contagi, da lunedì 16: Abruzzo, Liguria, Toscana e la provincia autonoma di Trento, torneranno in fascia arancione. Questa decisione ha suscitato molta amarezza, soprattutto in chi aveva creduto di aver raggiungo una sorta di stabilità.
Ora, la notizia di nuovi e preoccupanti contagi ha portato alla decisione di un ritorno in fascia arancione per quelle regioni con un Rt preoccupante. Come succede ormai da quasi un anno, alcune norme per limitare la diffusione del virus, vengono applicate per tutto il territorio, penalizzando così anche quelle regioni che hanno meno contagi.
Alla luce di questa valutazione, alcuni componenti del Cts, hanno prospettato la possibilità di riaprire i ristoranti, la sera per le regioni classificate gialle e a pranzo per quelle arancioni. Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, in un’intervista ha spiegato che l’unica possibilità di poter tenere i ristoranti aperti, sarebbe quella che vi fosse “il controllo dell’ esercito”.
In realtà, Miozzo reputa che vista la risalita dei contagi, l’ideale “sarebbe un lockdown totale per altri due mesi”. Il nostro Paese, il più tartassato dall’epidemia, non può certamente permetterselo economicamente. Quindi, nasce l’idea di favorire la riapertura dei ristoranti ma ad una condizione: “Solo se fossimo in grado di garantire un rigoroso meccanismo di controlli, cosa che fino ad ora non è stato”. Miozzo, crede che la presenza sul territorio delle forze dell'ordine, dell’Esercito e della polizia locale, per non meno di due o tre mesi, fungerebbe da ottimo deterrente per gli assembramenti. “Basta vedere una divisa che agisca nei luoghi a rischio per scongiurare comportamenti irresponsabili.”
13/02/2021
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