La posizione dell'Europa nei confronti di Alitalia solleva numerose polemiche.
"Dall’Europa due pesi, due misure. Bruxelles autorizza la Francia a ricapitalizzare Air France-Klm per 4 miliardi di euro, salvando dall’insolvenza la compagnia e riconoscendo allo Stato francese – che nell’operazione investe 4 miliardi – una remunerazione adeguata per l’investimento. Ad Air France la Ue ha imposto di rinunciare a una quota irrisoria di slot sull’aeroporto di Parigi che, parole del ministro Le Maire, non andranno alle compagnie low cost. La stessa Ue invece lascia Alitalia al suo destino. Senza risorse, concessi solo metà dei ristori richiesti, ci chiedono anche di rinunciare alla metà dei nostri diritti di decollo e atterraggio a Linate. Richiesta sicuramente spropositata su cui chiediamo un intervento incisivo del Governo per riportarli nell’ordine del taglio del 6%, come applicato ad Air France, e che si lavori per evitare che gli slot lasciati liberi vadano alle compagnie a basso costo che fanno ‘concorrenza sleale’". A tuonare è il deputato Fabio Rampelli. che chiede all'Esecutivo italiano una posizione netta nei confronti di Bruxelles.
"Ricordiamo a Draghi che l’Italia è l’unica nazione europea ad aver concesso a una compagnia estera, come Emirates, di viaggiare con voli diretti da Milano Malpensa a New York, un vero business. Privilegio che nessun Macron, Merkel, Sanchez o Rutte si è sognato di concedere ad altre compagnie aeree per tratte analoghe. Il negoziato con la commissione europea va ribaltato e il punto di equilibrio deve essere il rilancio del trasporto aereo italiano, strumento irrinunciabile per promuovere l’Italia, le sue eccellenze, le sue bellezze", ha poi aggiunto.
L'attenzione, intanto, oltre che alla compagnia, è alle famiglie dei dipendenti, ancora sul filo del rasoio e in attesa di conoscere il proprio futuro...
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