Sono 42 le top imprese insignite dell’Alta Onorificenza di Bilancio del Premio Industria Felix, di cui 12 dell’Emilia Romagna, 17 delle Marche e 13 dell’Umbria per competitività, affidabilità finanziaria e talvolta per sostenibilità.
La cerimonia di conferimento dei premi, che sino allo scorso anno si è svolta a Bologna a Palazzo Re Enzo, si è tenuta in modalità digitale dopo un’inchiesta giornalistica condotta su 90mila bilanci di società di capitali con sede legale nelle tre regioni, realizzata da Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento con Il Sole 24 Ore, in collaborazione con Cerved.
In fase pre-Covid cresce il fatturato e il numero addetti in Emilia Romagna, rispettivamente 1,4% sui ricavi e 3,7% sugli addetti. A Rimini il tasso di crescita del fatturato è 2,2% e il tasso di crescita addetti 5,0%.
Il trentunesimo evento Industria Felix, organizzato dal trimestrale IFM, è stato moderato dal direttore responsabile Michele Montemurro e dal giornalista e vice direttore di Rai 1 Angelo Mellone, realizzato in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con i patrocini di Confindustria, Simest, le media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews e le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Lidl Italia, Sustainable Development.
Per Sandro Gherardini, partner di Ria Grant Thornton, «tra le difficoltà che abbiamo trasformato in opportunità il fatto del passaggio al lavoro in smart working, la riduzione e maggiore efficienza nei costi degli uffici, delle trasferte e missioni dai clienti quando non essenziali, riuscendo al tempo stesso a mantenere il dialogo con i clienti e tra colleghi e senza impatti negativi sul fatturato. In alcuni casi, come nei servizi di advisory, siamo riusciti a crescere e ad assumere giovani laureati e donne manager.
Il vero problema delle aziende che lavorano e vendono incontrando le persone è diventato quello di sviluppare nuove modalità per fare business anche grazie all’accelerazione nell’innovazione digitale. Le opportunità ci sono e vanno colte così come - conclude Gherardini - occorre un salto di qualità nella cultura di fare impresa, con una forma mentis aperta e positiva, investendo sui giovani che per mentalità ed educazioni sono più veloci e reattivi nel cambiamento e nelle innovazioni, investendo di più nella ricerca e sviluppo».
10/04/2021
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