Secondo un’analisi della Coldiretti, sono ben centoquarantamila le attività di ristorazione, dotate di tavoli all’aperto, che nel primo finesettimana dalla ripartenza dell’Italia, hanno potuto rialzare le serrande e rimettere in moto l’ingranaggio dell’economia.
L’Associazione però mette in luce che, seppur la riapertura “Rappresenta per molte imprese e lavoratori un segnale di speranza dopo molti mesi di grandi difficoltà”, il limite di poter aprire solo con posti a sedere all’aperto, rappresenta un grande problema.
Nel nostro Paese, su 340 mila locali, più della metà, hanno tavoli esclusivamente all’interno. Mentre gli agriturismi hanno l’opportunità di sfruttare il terreno attorno alle strutture, in città la situazione è del tutto diversa. In tanti si sono attivati con pedane e gazebi da porre sui marciapiedi ma, bisogna valutare che molti locali non hanno superficie sfruttabile, o per questioni di decoro urbano, possono allestire pochissimi tavolini, che non andrebbero comunque a compensare lo spazio al chiuso.
Senza dimenticare il maltempo, che comprometterebbe l’intero incasso della giornata. Il coprifuoco alle 22, seppur problematico per tutti, per gli agriturismi risulta un elemento ancor più limitante, in quanto sorgendo in zone distanti dai centri abitati, si prevede molto più tempo per far ritorno nelle proprie abitazioni.
02/05/2021
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