Sembra che il blocco dei licenziamenti sia arrivato al capolinea, il suo termine ultimo era fissato per il 30 giugno, e dopo una conferenza tra Governo ed i rappresentanti dei più grandi sindacati confederati è uscita una soluzione comune.
Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo si impegnano a raccomandare l'utilizzo degli ammortizzatori che la legislazione vigente e il dl in approvazione prevedono. E' questo il testo firmato al termine del confronto a Palazzo Chigi, e condiviso da Confindustria.
La novità è che le imprese ora si impegnano a utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione tra cui la cassa integrazione, ma anche contratti solidarietà difensivi ed espansivi, intese di riduzione-rimodulazione dell'orario di lavoro prima di arrivare a licenziare. Questo il fulcro dell'avviso comune firmato a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro del lavoro, Andrea Orlando e i segretari di Cgil, Cils e Uil insieme a Confindustria, Confapi, Sistema della Cooperazione patrocinato dal governo. Si apre anche un tavolo permanente di confronto per monitorare l'andamento occupazionale in questa fase di ripresa dell'attività post Covid.
Tornando ai licenziamenti, quello che doveva essere un semplice incontro per informare i sindacati di come il Governo avrebbe da un lato confermato lo sblocco dei licenziamenti e dall’altro introdotto una serie di salvaguardie per i lavoratori dei settori e delle aziende più in crisi, si è trasformato in una maratona e dopo diverse interruzioni per approfondimenti tecnici e per acquisire il consenso delle varie associazioni datoriali, in particolare della Confindustria, all’avviso comune che inquadra i licenziamenti come estrema ratio.
03/07/2021
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