Il futuro delle imprese dedicate all'intrattenimento, in special modo nottursno, resta appeso ad un filo.
Ammesso che il filo ci sia...
Questa è la preoccupazione condivisa dagli operatori del settore che chiedono a gran voce una data per la riapertura.
Si sono incontrate le principali sigle del settore, “SILB-FIPE-Confcommercio”, “Assointrattenimento-Confindustria” e “Fiepet-Confesercenti-Settore Intrattenimento” oltre che la maggioranza delle sigle dell’indotto tra le quali “AISS-Sicurezza Sussidiaria”, “SILS”, “A.DJ” e tutte hanno condiviso le medesime preoccupazioni.
"Il 25 giugno il Comitato Tecnico Scientifico ha dettato la linea per riaprire le discoteche e locali da ballo. Sono passati 20 giorni e ancora tutto tace", rimarcano attraverso una nota.
La risultante è un silenzio assordante che non incoraggia certo gli operatori regolari ma le feste "abusive" in piazze e luoghi non a norma, né in grado di rispettare i protocolli di sicurezza sanitaria.
"In questi mesi di pandemia, pur essendo costretti per legge a rimanere chiusi, non abbiamo visto un sostegno adeguato da parte del governo e questo è molto grave. Alla luce di questo quadro abbiamo preparato alcune richieste che intendiamo sottoporre al presidente del Consiglio, Mario Draghi", hanno ribadito gli operatori del settore.
"Non chiediamo la luna – si legge ancora nella nota –. In ogni caso dal prossimo sabato le discoteche riapriranno, in piena sicurezza, come Live-Club, Lounge-Bar e Ristoranti così come previsto dall’Art. 5 del D.L. 52 del 22 aprile 2021. Inoltre, le Associazioni di categoria consapevoli del loro ruolo sociale, si rendono disponibili a promuovere una campagna di sensibilizzazione vaccinale rivolta ai giovani e alla popolazione".
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