Ieri si è conclusa la XIX edizione il Seminario Estivo di Symbola, che quest’anno era intitolato: “Transizione verde e gusto del futuro. Da soli non si può”. L’evento è considerato uno dei più importanti appuntamenti italiani in riferimento ai temi della sostenibilità, dello sviluppo, della competitività e del posizionamento strategico. All’evento, hanno partecipato anche il commissario europeo Paolo Gentiloni e il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.
Quest’ultimo, però si trova in una situazione alquanto spinosa. Se da un lato, è stato chiamato dal governo Draghi, a partecipare allo sviluppo di nuovi progetti, che portino l’Italia verso il rinnovamento e la sostenibilità, dall’altro è pienamente consapevole che raggiungere la decarbonizzazione entri i prossimi nove anni, è un’impresa ardua.
Cingolani ha dichiarato: “Se milioni di italiani continuano a circolare su veicoli Euro 0, 1 o 2 non è perché amano le auto inquinanti, ma perché non possono permettersi una ibrida o una full electric. Ma anche ammesso che da domani riuscissimo a trasformare tutto il parco auto, non avremmo energia rinnovabile a sufficienza: finiremmo per ricaricare le batterie con elettricità prodotta bruciando carbone.
Se oggi pensassimo di avere una penetrazione del 50% di auto elettriche non avremmo neppure le materie prime per realizzarle. Inoltre, il ministro della Transizione ecologica ha reso noto che con i nuovi obblighi imposti dalla Commissione europea “Anche le produzioni di nicchia, tra cui Ferrari, Lamborghini, Maserati, McLaren, dovranno adeguarsi al 2030 al full electric. Questo vuol dire che a tecnologia costante, con l'assetto costante, la Motor Valley la chiudiamo. Su un ciclo produttivo di 14 anni, pensare che le nicchie automobilistiche super sport si riadattino è impensabile”.
18/07/2021
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