L’Antitrust, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, ha avviato un procedimento contro Autostrade per l’Italia, “per inottemperanza alla diffida” che imponeva alla società, sia di ridurre le tariffe dei pedaggi che adottare procedure di rimborso, nelle tratte che presentavano maggiori problemi di viabilità.
Aspi era stata sanzionata con 5 mln di euro “il massimo edittale”, per aver causato, tra dicembre 2019 e gennaio 2020, enormi disagi durante i lavori straordinari per mettere in sicurezza le infrastrutture. L’Autorità evidenzia che “si erano registrate importanti riduzioni delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni della velocità massima consentita, con conseguente notevole disagio in termini di code, rallentamenti e significativo aumento dei tempi di percorrenza”.
Le tratte interessate sono: A/14 Bologna/Taranto, A/16 Napoli/Canosa, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano.
La replica dell’Aspi non è tardata ad arrivare, la quale smentisce quanto dichiarato dall’Antitrust. Infatti, nel 2020-21, alle tratte interessate dai disagi sono state applicate riduzioni o azzeramenti del pedaggio, per un totale di 77 milioni di euro. Inoltre, la società commissaria, per dare un ristoro agli utenti che, a causa del necessario piano di ammodernamento della rete, “incorrono in ritardi sui tempi medi di percorrenza”, ha sviluppato il ‘cashback del pedaggio’. Il sistema, il primo a livello europeo, verrà attivato non appena si concluderanno alcuni passaggi autorizzativi.
24/07/2021
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