L’ultimo studio della Confcommercio sui consumi complessivi delle famiglie, basandosi sul periodo compreso tra il 1995 e il 2020, ha evidenziato che gli effetti della crisi pandemica proseguono anche nel 2021.
Nonostante un lieve miglioramento dovuto alla ripresa economica, “il 42,8% dei consumi totali, pari a 7.291 euro pro capite, viene assorbito dalle le spese obbligate”. L’analisi dell’Ufficio Studi rivela che le maggiori spese, pari a 4.074 euro, riguardano le abitazioni: manutenzione, affitti, acqua, gas, energia e smaltimento rifiuti.
Tale cifra risulta essere la più alta dal 1995. Per i beni commercializzabili, ossia, alimentari, bevande, tabacchi, abbigliamento, calzature, mobili, etc., la spesa pro-capite nel 2021 raggiunge 9.741 euro, pari al 40,3%, con una lieve flessione rispetto al 2020, quando si era toccata la quota del 41,1%. Mentre i servizi, istruzione, cultura, telefonia, viaggi, divertimento, cura della persona, trasporti, etc., toccano il 16,9%, nel 2020 erano scesi al 15,6%, la soglia più bassa dal 1995.
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, dichiara: “L’economia è in ripresa, ma i danni provocati dalla pandemia sono ingenti, soprattutto i consumi sono crollati ai livelli più bassi degli ultimi quindici anni. Continuano invece, ad aumentare le spese obbligate, in particolare quelle relative all’abitazione.”
21/08/2021
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