La crisi economico-sociale ha fatto riscoprire alle forze politiche del centrosinistra un tema molto caro ai loro padri fondatori, i lavoratori, e sembra stiano intraprendendo un percorso che possa riportarle in sintonia con i sindacati. Tanto che alla convention della CGIL a Bologna, persino il Partito Democratico ha ricominciato a parlare di “salario minimo”; Enrico Letta, sospinto dalle parole del segretario Maurizio Landini, pare voglia portare l'argomento in parlamento, discutendone con Conte e Leu.
Il Patto proposto da Draghi all'assemblea di Confindustria “sia un nuovo progetto per il Paese da costruire insieme”, afferma Landini, che chiede un confronto al governo per tutelare i lavoratori. Per il ministro Orlando, “il Patto deve essere largo, contro nessuno, tenendo dentro le forze politiche, allargando lo spettro delle posizioni politico-culturali in campo. Quanto al salario minimo, sia collegato con la rappresentanza”.
"Non possiamo passare dalla pandemia del virus alla pandemia dei salari", ha poi detto Landini. Bisogna "evitare la pandemia dei salari" e per farlo bisogna mettere al centro "la qualità del lavoro", dire "basta precarietà, cambiare le leggi sbagliate che in questi anni governi di destra e di sinistra hanno fatto".
Il patto sociale proposto ieri dal premier Mario Draghi "deve avere un luogo di discussione, la discussione ad esempio sull'attuazione del Pnrr deve avvenire con una cabina di regia dove ci siano rappresentanti delle parti sociali", ha detto il segretario del Pd. "Landini ha detto cose importanti rispetto a quello che è accaduto ieri" e la sua sostanziale apertura "è importante". "Con Landini - spiega Letta - ci siamo visti e parlati da mesi, rivendico che il patto per la crescita è un'idea del Pd e ne abbiamo parlato con sindacati e parti sociali".
È tempo di "aprire la discussione in Italia sul tema del salario minimo, la discussione è pronta, avviene in tutta Europa , io sono favorevole a questa discussione", ha spiegato ancora Letta
Inserisci un commento