L’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da tempo impegnata per contrastare l’elusione fiscale, ha annunciato che i membri del G20 e dell’Ocse, all’unanimità quelli dell’Ue, hanno raggiunto l’accordo globale sulla “minimum tax al 15%”.
Su 140 Paesi, è stato sottoscritto da 136, ad esclusione di Nigeria, Pakistan, Sri Lanka e Kenya. Nonostante nei mesi scorsi, Estonia, Irlanda e Ungheria, avessero mostrato enormi perplessità, alla fine avendo trovato un’intesa, hanno deciso di far parte dell’accordo.
Il provvedimento ha l’obbiettivo di far pagare alle circa 100 più grandi aziende del mondo, un’aliquota equa, a prescindere se le proprie sedi legali si trovino in quei paesi definiti “paradisi fiscali” o dove la tassazione è decisamente inferiore rispetto al resto del mondo.
Quanto stabilito verrà presentato la prossima settimana a Washington, per poi riparlarne al vertice del G20, che si terrà a fine mese a Roma. Il provvedimento entrerà in vigore nel 2023. Mathias Cormann, il segretario generale dell’Ocse, ha dichiarato: “L’accordo sulla minimum tax renderà il nostro regime fiscale internazionale più equo e più efficace”.
09/10/2021
Inserisci un commento