Il bonus destinato alle donne vittime di violenza, denominato “Reddito di libertà”, è stato istituito dal Governo per sostenere il loro diritto di emancipazione e provvedere a sostenere figli, se stesse e le spese abitative.
Come annunciato, il contributo mensile di massimo 400 euro verrà elargito per non più di un anno, alle donne seguite dai centri antiviolenza. La richiesta può essere presentata sia da donne con cittadinanza italiana che extracomunitarie, con regolare permesso di soggiorno o “permessi di status di rifugiate politiche o di protezione sussidiaria”.
Il sussidio è esente da Irpef, oltre che compatibile anche con altri sostegni, come per esempio il RdC, Cig e NASpI. Nonostante siano passati pochi giorni dall’entrata in vigore della misura, il rischio che molte domande vengano rigettate è alto, in quanto il budget messo a disposizione circa 3 mln di euro, potrebbe essere già esaurito.
Invece, nel caso in cui il governo, decidesse di stanziare ulteriori fondi per il “Reddito di libertà”, le domande pervenute entro 31 dicembre 2021, verranno riesaminate e “potranno essere istruite e liquidate secondo l’ordine cronologico di presentazione.”
10/12/2021
Inserisci un commento