L’avvento del Covid, con la consequenziale necessità di proteggersi con mascherine e controllare l’eventuale contagio con test e tamponi, ha portato gli italiani a dover sostenere nuove spese che vanno a pesare sul bilancio familiare. Il governo, riconoscendo tali spese come sanitarie, permette di poterle detrarre e recuperare in parte i costi, inserendole nella dichiarazione dei redditi.
Secondo la normativa vigente, è possibile detrarre il 19% delle spese mediche, con un range che va da un minimo di 129,11 euro ad un massimo di mille euro. Ciò si traduce con un importo detraibile pari ad un massimo di 165,47 euro.
Per poter ottenere il rimborso dei costi inerenti ai dispositivi di protezione individuali e test, però è necessario allegare al 730 documentazione valida relativa all’acquisto, come per esempio ricevute fiscali, fatture e scontrini. Ma non è tutto, per poter ottenere la detrazione, nel caso di esami svolti in centri pubblici e convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale, e possibile anche pagare in contanti, invece, in caso di indagini presso strutture private e non accreditate con il SSN, è necessario che i pagamenti siano tracciabili.
Bisogna prestare molta attenzione ai dispositivi di protezione acquistati, in quanto non tutti quelli in commercio sono conformi alle Direttive e ai Regolamenti europei. Nel caso di mascherine chirurgiche, devono riportare la marcatura CE “UNI EN 14683:2019”, invece sulle Ffp2 o Ffp3, dovrà esser riportato “UNI EN 149:2009”.
15/01/2022
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