Negli anni della pandemia sono ancora le donne a pagare il prezzo più alto in termini di occupazione, infatti è la prima volta dal 2013 che l’occupazione femminile scende al 49%, secondo il dato del Bilancio di genere 2020. Inoltre a quanto emerge il calo occupazionale è più accentuato al sud e nelle isole e tra le donne più giovani
E’ un dato molto preoccupante messo a confronto col dato UE che attesta che l’occupazione femminile è del 62,7%
Ad essere maggiormente penalizzate in Italia sono soprattutto le donne con figli: sono impiegate il 25% in meno delle coetanee senza figli. Inoltre si registra che anche nel mondo dell’imprenditoria femminile, che aveva registrato un aumento della crescita dal 2014 si registrano cali vertiginosi
Ciò è dovuto a molteplici fattori legati alla crisi e non. Infatti col l’avvento della pandemia le donne, che generalmente hanno contratti meno stabili hanno perso il lavoro, inoltre spesso le donne hanno impieghi nel settore del turismo e dell’ositalità, settori che hanno maggiormente risentito della crisi.
Non bisogna inoltre sottovalutare che alle donne è spesso relegato il compito della cura della famiglia, dei figli e degli anziani e con la chiusura delle scuole e la paura dei contagi per gli anziani sono loro ad aver dovuto sopperire a quello stato sociale che purtroppo in Italia è poco presente e maggiormente in questo periodo.
Un altro dato da non sottovalutare è che ad oggi non c'è nessuna donna amministratore delegato nelle grandi aziende quotate nella Borsa italiana.
20/01/2022
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