Uno studio condotto da Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha evidenziato che la guerra Ucraina avrà importanti ripercussioni anche sull’agricoltura italiana.
L’analisi rivela che, a causa dell’impennata dei costi di produzione, le aziende agricole che sfiorano i 99 mila euro, già in difficoltà prima del conflitto, quando era stato stimato un reddito negativo pari al 7%, peggiorerà toccando il 30%, portando quindi ad una perdita media annuale di 15,700 euro.
L’aumento dei prezzi di energia e fertilizzanti porterebbe portare all’estromissione dal circuito per un’azienda agricola granivora su 10, non riuscendo più a sostenere le ingenti spese dirette per il processo produttivo.
A pesare sul bilancio, soprattutto delle aziende marginali, sono in particolare le sei voci più colpite dai rincari: mangimi, sementi-piantine, fertilizzanti, fitosanitari, noleggi passivi e gasolio. I settori più colpiti sono: “seminativi, cerealicoltura e ortofloricoltura, seguiti dai bovini da latte”. A risentire meno dell’impennata dei costi, sono la zootecnia estensiva e le colture arboree agrarie.
28/03/2022
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